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S. Messa Pasquale in Concattedrale a Pordenone

Il vescovo di Pordenone: impegnamoci per un futuro migliore L'ingresso del vescovo Pellegrini nel duomo di Pordenone Il monito del presu...

Il vescovo di Pordenone: impegnamoci per un futuro migliore


L'ingresso del vescovo Pellegrini nel duomo di Pordenone

Il monito del presule alla messa di Pasqua: la tragedia nella quale ci dibattiamo rischia di rubarci la speranza



«Oggi in tutti i paesi del mondo risuona il solenne annuncio di gioia che porta speranza ad una umanità segnata dalla tragedia della pandemia che semina ancora paura, smarrimento, stanchezza e morte». Con queste parole di speranza il vescovo di Pordenone Giuseppe Pellegrini ha ricordato ai fedeli il significato della Pasqua.


Oggi il presule ha celebrato la messa in duomo a Pordenone e presiederà a una funzione religiosa a Tiezzo nel pomeriggio con giovani e adolescenti.


«Quella di quest’anno non è una Pasqua come tutte le altre; l’anno scorso si è potuta celebrare solo in diretta streaming a causa della pandemia che ancora oggi affligge la nostra società, e come le donne corse al sepolcro “portavano dentro di sé il dramma appena vissuto” ha proseguito il vescovo – anche noi portiamo il dramma di una tragedia che da un anno ci sta provocando e ci fa paura. Per loro era la paura di fare la stessa fine del maestro; per noi la paura del dolore e della sofferenza. La tragedia nella quale ci dibattiamo rischia di rubarci la speranza».


 


La resurrezione, secondo Pellegrini, non può essere spiegata dalla sola mente umana perché «Ã¨ un’esperienza di vita che coinvolge tutto il nostro essere».

 


«Come è possibile vivere da risorti?», si è chiesto il presule. Ecco la risposta: «Dobbiamo essere radicati, incarnati in questa nostra terra, vivere nel mondo con tutte le sue cose belle e anche con le contraddizioni, amando appassionatamente la terra che Dio ci ha consegnato e gli uomini e le donne che la abitano, ma con un sapore diverso, con il sapore della resurrezione, di chi non appartiene alla morte o alla paura ma ad una libertà che, se accolta, ci porta ad amare, a fare della nostra vita un dono, vivendola con passione e aprendoci agli altri, ai fratelli tutti».


Monsignor Pellegrini ha fatto gli auguri ai presenti in chiesa e a chi ha seguito da casa le dirette delle celebrazioni: «Ripartire dalla Pasqua, da questa pasqua segnata dal dramma della pandemia, significa avere un cuore che brucia di amore e avere il coraggio di impegnarci per costruire un mondo migliore, superando l’egoismo, l’indifferenza verso chi soffre e lo sfruttamento indiscriminato della natura».

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